PALERMO – 5 luglio 2025 – Il mondo dei devoti di don Pino Puglisi, figura simbolo della lotta alla mafia, è stato colpito da una brutta sorpresa durante la recente video intervista rilasciata dai suoi familiari. Malgrado le aspettative, non è stato confermato alcun incontro con Papa Francesco, come alcuni rumor avevano lasciato intendere. Lo stop all’annuncio ufficiale è stato un duro colpo per gli appassionati della figura del sacerdote martire.

📹 Alta attesa, grande delusione

Fin dal lancio della video intervista — realizzata per commemorare il 32º anniversario dell’uccisione di don Pino, avvenuta il 15 settembre 1993 — i fan speravano in una notizia clamorosa: un incontro, magari privato, tra Papa Francesco e la famiglia Puglisi. Tuttavia, nei circa venti minuti di dichiarazioni, quelle aspettative sono state disattese: nessun messaggio papale, nessuna conferma di visita né promessa per il 2025.

Se molti speravano in un “video messaggio” della Santa Sede o in un annuncio di pellegrinaggio, la famiglia ha chiarito invece che non ci sono né contatti né impegni presi per eventuale incontro con il Pontefice. La delusione, palpabile nei commenti sui social, si è trasformata in critiche moderate ma concrete, in particolare da parte delle associazioni antimafia che speravano in una svolta.

👨‍👩‍👦 Il ruolo della famiglia Puglisi

Durante l’intervista, Francesco Puglisi, uno dei fratelli di don Pino, ha ribadito il lavoro quotidiano portato avanti come “prete di strada”, definizione emersa in interviste passate come quella della Vatican News libero.it. Francesco ha ribadito il sogno, ancora vivo, di aver “il Pontefice a Brancaccio” nel luogo dove il sacerdote fu assassinato, ma ha collegato l’assenza di novità a questioni logistiche e protocolli delicati, non a un disinteresse vaticano.

Il fratello ha inoltre ricordato come, nel 2018 e nel 2019, Gaetano e Francesco hanno incontrato Papa Francesco, accompagnandolo fino davanti alla casa-museo di don Pino, a Brancaccio blogsantostefano.altervista.org. Ma – ha sottolineato – questi non erano “incontri ufficiali”, bensì brevi gesti simbolici. Nulla, quindi, di equiparabile allo storico momento che molti fan auspicavano.

🌀 L’eredità di don Pino oggi

Nonostante la delusione, la famiglia ha ribadito il proprio impegno in favore della memoria attiva di don Puglisi. Francesco ha definito il fratello “prete di strada” e non solo un martire, sottolineandone l’opera concreta sul territorio: il Centro “Padre Nostro” a Brancaccio, la lotteria vidimata per insegnare la legalità, la promozione del dialogo con i più giovani .

Quel sorriso luminoso e la sua capacità di unire, che “dava fastidio a Cosa nostra” simaversodove.org+11blogsantostefano.altervista.org+11famigliacristiana.it+11, restano il tratto saliente del ritratto affrontato anche nei documentari recenti, raccolti a cura dell’Arcidiocesi di Palermo blogsantostefano.altervista.org+3simaversodove.org+3vaticannews.va+3.

⚠️ Proteste pacate e reazioni di riflessione

Tra chi aveva sperato nel messaggio papale, si è levato qualche commento critico: “Ci aspettavamo un annuncio ufficiale, un segno di vicinanza alla famiglia e al territorio”, ha scritto un utente. Ma la reazione generale è stata composta: “Capisco la delusione, ma il messaggio più forte resta quello di don Pino, incarnato dai suoi fratelli”.

Associazioni come “Libera” hanno invitato a non perdere di vista il cuore del messaggio: la giustizia quotidiana e la testimonianza civile, portata avanti con fatica e semplicità, anche senza l’eco di un incontro con la massima autorità della Chiesa.

🔍 Il futuro della memoria

In chiusura, Francesco Puglisi ha annunciato nuove iniziative: il completamento della casa-museo di don Pino, l’apertura di uno spazio per le “mamme coraggio”, una biblioteca antimafia e cicli di conferenze nelle scuole. Nessun evento mediatico clamoroso in vista, ma un’“azione silenziosa, concreta, e rivolta ai giovani” — questo il nuovo slogan.

Conclusione
La video intervista alla famiglia Puglisi ha confermato che non ci sarà alcun incontro o messaggio del Papa nel 2025. I fan hanno reagito con delusione, ma il vero “colpo” non è stato l’assenza del Papa, bensì la consapevolezza che l’eredità di don Pino — vissuta nei vicoli di Brancaccio e nelle iniziative civili — è oggi salda e attiva, con o senza gesti simbolici.

E, in fondo, forse è questo che la famiglia ha davvero voluto comunicare: la memoria non si costruisce sulle attese mediatiche, ma sulle piccole azioni quotidiane.