Da giorni, Michele è tormentato da un sogno che ritorna con inquietante precisione: Agata, vestita di bianco, gli appare in una stanza avvolta dalla nebbia. Non parla, ma i suoi occhi raccontano storie che Michele fatica a comprendere. All’inizio, pensa che sia solo il riflesso dei suoi sensi di colpa, una rielaborazione del dolore che ha vissuto negli ultimi mesi. Ma la figura di Agata è troppo reale, troppo insistente per essere solo un gioco della sua mente.
Nel sogno più recente, Agata si avvicina a lui, posa una mano sul suo cuore e mormora qualcosa di incomprensibile. Al risveglio, Michele trova un vecchio oggetto appartenuto ad Assane posato sul suo comodino. Lo aveva perso da mesi. Il dubbio si insinua: e se non fosse solo un sogno?
2. I segnali del passato
Nel frattempo, a Palazzo Palladini, il nome di Assane torna a circolare come un’eco del passato. La sua scomparsa misteriosa non è mai stata spiegata del tutto, e ora qualcosa – o qualcuno – sembra voler far luce sull’accaduto. Michele inizia a indagare, scavando tra vecchie lettere, fotografie dimenticate e ricordi che preferiva non risvegliare. Ogni indizio sembra riportare a quel giorno maledetto, e ogni sogno lo porta un passo più vicino alla verità.
Nel sogno successivo, Agata lo conduce in un bosco. La luce è debole, i rami scricchiolano sotto i suoi passi, e una brezza fredda lo avvolge. Lei si ferma accanto a un albero storto, lo guarda e indica il terreno. Quando Michele si sveglia, ha ancora l’odore della terra nelle narici.
3. La realtà che si incrina
I suoi amici iniziano a preoccuparsi. Viola e Raffaele notano che Michele è sempre più distante, distratto, a volte quasi catatonico. Silvia lo affronta: “Cosa stai cercando di nascondere, Michele?” Ma lui non riesce a spiegarlo: come si può parlare di sogni che sembrano più reali della veglia? Come si può confessare di sentire la presenza di una donna morta da anni?
Una sera, Michele si reca da solo nel bosco che Agata gli ha mostrato. Cammina per ore, guidato solo dall’intuito. E poi, come in trance, si ferma. I suoi piedi affondano nella terra umida accanto a un vecchio tronco contorto. Scava. Trova qualcosa. Un pezzo di stoffa, forse un frammento di giacca, e poi… ossa.
4. L’indagine ufficiale e la verità che fa paura
La polizia viene chiamata. Gli inquirenti confermano: i resti sono umani. E nel taschino di un brandello di stoffa viene ritrovato un documento appartenente ad Assane. La verità comincia ad affiorare. Michele viene interrogato, ma le sue risposte sembrano deliranti. Dice solo: “È stata Agata a mostrarmelo.” Gli agenti si scambiano sguardi dubbiosi. Ma una cosa è certa: il cadavere era lì da anni, sepolto con cura, lontano da sguardi indiscreti.
Chi ha ucciso Assane? E soprattutto: perché Agata ha scelto proprio Michele per rivelare la verità?
5. Il legame tra Agata e Assane
Scavando nel passato di Agata, Michele scopre che tra lei e Assane c’era un legame più profondo di quanto si sapesse. Forse un amore segreto, o forse una complicità pericolosa. Le lettere ritrovate raccontano una storia fatta di fughe, minacce, paure. Agata sapeva qualcosa. Forse ha cercato di proteggerlo. O forse è stata la chiave del suo destino.
In un’ultima visione, Agata finalmente parla. La sua voce è flebile, ma decisa: “Non volevo che finisse così… ma ora sai dove trovarlo. Devi dire la verità.”
Michele si sveglia in lacrime.
6. Rivelazioni che cambieranno tutto
Con il ritrovamento del corpo di Assane, si riaprono vecchie ferite in tutta Napoli. Alcuni residenti di Palazzo Palladini ricordano strane notti, rumori sospetti, sparizioni improvvise. Vengono fuori nomi nuovi: un politico locale, un ex poliziotto, un avvocato caduto in disgrazia. Tutti sembrano in qualche modo legati alla scomparsa.
E mentre Michele si prepara a raccontare tutto in un’intervista esclusiva, il telefono squilla. Dall’altra parte, una voce anonima dice solo: “Stai attento, non tutti i fantasmi vogliono essere risvegliati.”
7. Oltre il confine tra vita e morte
L’apparizione di Agata ha sconvolto ogni certezza. Non è solo una questione di giustizia: è una chiamata dall’aldilà, un grido che ha superato il confine tra i mondi per fare luce su un delitto sepolto. Michele, uomo razionale e disilluso, si trova ora costretto a fare i conti con l’inspiegabile. Ma forse, proprio grazie a questo incontro impossibile, riuscirà a fare pace con il passato.
Conclusione: un nuovo inizio
Il corpo di Assane riceve finalmente una degna sepoltura. Al funerale, Michele legge una lettera scritta da Agata, mai spedita, in cui diceva: “Se un giorno dovesse succedermi qualcosa, cerca Michele. Lui saprà ascoltarmi, anche da lontano.”
È un addio, ma anche un nuovo inizio. Michele decide di scrivere un libro sulla vicenda, per restituire dignità a chi non ha mai avuto voce. E ogni notte, prima di addormentarsi, si chiede se Agata tornerà ancora. Perché ormai ha capito: alcuni sogni non sono illusioni. Sono verità che aspettano solo di essere ascoltate.